http://www.catholictradition.org/Padua/brief.htm |
La tradizione popolare tramanda questa breve preghiera che si dice sant'Antonio avrebbe insegnato ad una donna indemoniata della città portoghese di Santaren, che voleva gettarsi in un fiume, apparendole in sogno e presentandole la breve preghiera - nota anche come breve di sant'Antonio (o brevetto o motto) - scritta su un foglietto.
Le condizioni della donna, presentata come vittima di vessazioni demoniache, conferiscono a questa preghiera il marchio di un esorcismo. Queste le parole che la tradizione riferisce siano state di sant'Antonio: «Destati, o donna, e custodisci questa preghiera che ti dono, la quale ti libererà da ogni vessazione diabolica». Anche noi possiamo usare questa breve preghiera, in latino o in italiano, per aiutarci a superare le vessazioni e le tentazioni che sono presenti nella nostra vita.
Con l'appoggio dell'ordine francescano la preghiera si diffuse rapidamente, spesso vergata su foglietti che imitavano le fattezze dell'originale. Al successo della preghiera contribuì papa Sisto V (1585-1590), francescano, che ne fece scolpire una versione sulla base dell'obelisco fatto erigere in Piazza San Pietro a Roma, ancora oggi visibile.
Eccola nell'originale latino:
Ecce Crucem Domini!
Fugite partes adversae!
Vicit Leo de tribu Juda,
Radix David! Alleluia!
tradotto in italianoFugite partes adversae!
Vicit Leo de tribu Juda,
Radix David! Alleluia!
Ecco la Croce del Signore!
Fuggite forze nemiche!
Ha vinto il Leone di Giuda,
La radice di Davide! Alleluia!
Fuggite forze nemiche!
Ha vinto il Leone di Giuda,
La radice di Davide! Alleluia!
Si può pregare in forma di rosario di liberazione.
Per ogni decina si dirà:
al posto del Padre Nostro: Breve in latino con il Gloria
al posto delle Ave Maria: Breve in italiano (x 10)
Gloria al Padre...
S. Antonio di Padova e Lisbona, prega per noi
Meditazioni per le 5 decine si possono trarre dalla sua vita:
1a decina: la giovinezza (http://www.santantonio.org/lavita.asp) S. Antonio, liberaci da ogni male
2a decina: la predica ai pesci (http://www.santantonio.org/mirac3.) S. Antonio, liberaci da ogni male
3a decina: la mula (http://www.santantonio.org/mirac2.asp ) S. Antonio, liberaci da ogni male
4a decina: cercano di avvelenarlo (fonte) S. Antonio, liberaci da ogni male
II grande numero di ascoltatori che accorrevano alle prediche di frate Antonio e le conversioni ch'egli otteneva, riempivano sempre più di odio gli eretici di Rimini, che pensarono di farlo morire avvelenato. Un giorno finsero di voler discutere con lui su alcuni punti del catechismo e lo invitarono ad un pranzo. Il nostro fraticello, che non voleva perdere l'occasione per fare del bene, accettò l'invito. Ad un certo momento gli fecero mettere dinanzi una pietanza avvelenata. Frate Antonio, ispirato da Dio, se ne accorse e li rimproverò dicendo: "Perché avete fatto questo?". "Per vedere - risposero - se sono vere le parole che Gesù disse agli Apostoli: «Berrete il veleno e non vi farà male»".
Frate Antonio si raccolse in preghiera, tracciò un segno di croce sul cibo e poi mangiò serenamente, senza riportarne danno alcuno. Confusi e pentiti della loro cattiva azione, gli eretici domandarono perdono, promettendo di convertirsi
5a decina: i doni di Sant'Antonio (fonte) S. Antonio, liberaci da ogni male
Antonio teneva a Montpellier, in Francia, un corso di predicazione. Durante il discorso nella chiesa cattedrale si ricordò che quel giorno toccava a lui cantare l'Alleluia durante la Messa conventuale che si celebrava nel suo convento, ed egli non aveva incaricato nessuno di sostituirlo. Allora sospeso il discorso, si tirò il cappuccio sul capo e rimase immobile per alcuni minuti.
Meraviglia! Nel medesimo tempo i frati lo videro nel coro della loro chiesa e lo udirono cantare l'Alleluia. Al termine del canto i fedeli della cattedrale di Montpellier lo videro scuotersi come dal sonno e riprendere la predica. In questo modo Dio dimostrò quanto fossero a Lui gradite le fatiche del servo fedele.
Un giorno nella città di Limoges, in Francia, il Santo teneva un discorso all'aperto perché nessuna chiesa poteva contenere il grande numero di ascoltatori accorsi. All'improvviso il cielo si coprì di dense nubi che minacciavano di precipitare in un grande acquazzone. Alcuni ascoltatori impauriti, cominciarono ad andarsene, ma frate Antonio li richiamò assicurando loro che non sarebbero stati toccati dalla pioggia. Infatti la pioggia cominciò a cadere a dirotto tutto intorno, lasciando perfettamente asciutto il terreno occupato dalla folla. Terminata la predica, tutti lodarono il Signore per il prodigio che aveva compiuto e si raccomandarono alle preghiere del santo frate così potente contro le insidie del demonio.
Alla fine:
Se cerchi i miracoli, ecco messi in fuga la morte, l’errore, le calamità e il demonio; ecco gli ammalati divenir sani.
Il mare si calma, le catene si spezzano; i giovani e i vecchi chiedono e ritrovano la sanità e le cose perdute
S’allontanano i pericoli, scompaiono le necessità: lo attesti chi ha sperimentato la protezione del Santo di Padova.
Gloria al Padre, al Figlio e allo Spirito Santo. Come era nel principio e ora e sempre, nei secoli dei secoli. Amen.
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